domenica 8 giugno 2008

I Ligari (Parte seconda)

Dopo aver visto la prima parte di questa grande mostra, organizzata per il bicentenario di un importante istituto bancario valtellinese, sono andato a vedere la mostra principale, che si tiene presso la sede milanese della banca.


La famiglia dei Ligari, pittori lombardi del 1700, originari della Valtellina, non è certo conosciutissima dai più, ma non per questo è meno nota nel mondo dell'arte. E il capostipite Pietro si è certo fatto valere in ambito pittorico, ma anche architettonico soprattutto nel nord Italia, tra Milano e la Valtellina.


I quadri esposti alla mostra sono di carattere sacro e profano e ci sono anche dei disegni preparatori per i quadri stessi.


I quadri sacri sono ricchi di simbologie bibliche o comunque relative al tema raffigurato e che a volte non sono di immediata comprensione, ma per questo c'è il catalogo della mostra che aiuta a capirne il senso. Quello che però emoziona più di tutto è l'uso del colore e del contrasto tra luci ed ombre che dona movimento anche alle immagini che sembrano in realtà immagini statiche.


Inoltre i componenti della famiglia si sono a volte confrontati sul medesimo soggetto, reinterpretandolo ognuno con la sua pennellata personale. Un esempio su tutti è un Angelo Custode dipinto sia da Pietro che dal figlio Cesare, oppure una Cena in Emmaus dipinta sia da Cesare che dalla sorella Vittoria. Ognuno dando una diversa interpretazione al misticismo dell'atto dello spezzare del pane eucaristico.


La mostra dei Ligari si tiene a Milano, fino al 18 luglio, presso il Museo Diocesano in Corso di Porta Ticinese e presso la sede del Credito Valtellinese in Corso Magenta.

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