lunedì 17 marzo 2008

Un piccolo riconoscimento personale

Una piccola soddisfazione per me che ho la passione della fotografia.


Ho appena ricevuto una mail da parte di un'utente di flickr che cura un sito dedicato alle guide cittadine online.


Mi ha scritto che una delle mie foto è stata selezionata per essere pubblicata il mese prossimo sull'edizione dedicata al nostro paese.


L'immagine scelta è quella del prototipo statico della "Trepiuno", ora meglio conosciuta con il nome di "Fiat 500" e che viaggia allegramente per le nostre strade rinverdendo i fasti dell'ormai mitico "cinquino" degli anni '60. Il modello statico si trova al Museo dell'Automobile a Torino.


E questa qua sotto è la fotografia che apparirà sul sito www.schmap.com


 



 


 

domenica 16 marzo 2008

Un pensiero per i nostri amici tibetani

Mi è insopportabile vedere quello che sta succedendo in Tibet in questi giorni.

E' insopportabile che ai giorni nostri esistano ancora delle tirannie che tengono sotto il loro giogo intere popolazioni. Che impongono loro anche i capi spirituali.
Ed è insopportabile che una di queste tirannie sia integrata nel sistema economico mondiale, quasi che le altre potenze economiche siano in qualche misura complici di quello che sta accadendo.

Talmente integrata che fra qualche mese si svolgeranno nella sua Capitale i Giochi Olimpici, ai quali parteciperanno gli atleti di tutto il mondo e dove ci saranno anche sponsor di aziende multinazionali, molte delle quali hanno le loro basi di produzione in questa Nazione.

Molto probabilmente, da quest'evento, queste multinazionali ricaveranno molti soldi. Dimenticando che nel Paese ospitante i Giochi c'è gente che lotta per i diritti umani e che finisce in carcere per la difesa di questi e per la diffusione di idee che sono considerate contrastanti con la "dottrina" governativa.

C'è chi dice di boicottare le Olimpiadi, ma boicottarle, oltre a danneggiare gli atleti che non sono responsabili degli eventi e che hanno lavorato anni facendo sacrifici per potervi partecipare, servirebbe solo a rendere il clima più cupo e incattivire gli animi. Tanto più che le Olimpiadi erano, e dovrebbero essere ancora, un simbolo di pace e fratellanza mondiale.

Nel nostro piccolo noi, semplici cittadini del mondo, possiamo fare qualcosa per questi fratelli tibetani che oggi soffrono. Poiché il Paese che li domina è integrato nell'economia mondiale e fornisce le multinazionali mondiali, quello che dovremmo fare è dare un colpo all'economia di questa nazione eliminando, o riducendo al massimo, gli acquisti di prodotti che provengono da essa.

Mi rendo conto che non è facile e che forse è una pozzanghera nel mare, ma se lo facessimo tutti veramente, con molta probabilità sarebbe un gesto dimostrativo che costringerebbe, senza spargimento di sangue, ad un drastico cambio di rotta i governanti di questo paese, verso un maggior rispetto dei diritti democratici ed umani.

Pensiamoci ogni volta che ci accingiamo ad un acquisto.

giovedì 13 marzo 2008

L'ennesima presa per i fondelli di Silvio


La battuta pronunciata da Silvio Berlusconi nei confronti del lavoro precario sarà stata, per lui, una battuta ironica. Ma, detta da un uomo pubblico che aspira a diventare Capo del Governo di una delle principali democrazie mondiali, ne denuncia la totale lontananza dalle necessità di una consistente fetta di italiani, nonché la totale mancanza di rispetto verso i suoi concittadini.





Per fortuna da qualche mese non appartengo più alla categoria dei precari poiché sono stato abbastanza bravo ed anche fortunato da guadagnarmi un contratto a tempo indeterminato presso l'azienda dove lavoro da più di due anni.





Purtroppo però alla categoria dei precari appartengono ancora diversi amici e amiche, una in particolare a cui voglio molto bene e che è stata la prima a cui ho pensato quando ho letto la notizia.







Non è giusto che ragazzi e ragazze giovani, che hanno fatto sacrifici per studiare e organizzarsi il futuro, che i loro genitori, che hanno fatto sacrifici a loro volta per assecondarli farli studiare, vengano presi in giro da quest’essere che ha avuto chissà in che modo le porte aperte verso la sua carriera.









Personalmente mi sono sentito molto offeso allo stesso modo di qualche mese or sono, quando un ministro, stavolta di centrosinistra, mi diede del “bamboccione”, insieme a tanti altri giovani italiani, colpevoli di vivere ancora in casa con i genitori e colpevoli di avere dei salari bassi che non consentono di comprare o affittare un appartamento e di condurre una vita autonoma.


 





Il prossimo 13 aprile penserò alla mia amica quando andrò a mettere il segno sulla scheda elettorale e spero che, insieme a me, gli italiani pensino ai lavoratori precari, condannati da contratti a tempo determinato i quali a volte, in preda ad una comprensibile disperazione, si tolgono la vita perché non vedono sbocchi.


 



Pensiamoci!!!


domenica 2 marzo 2008

Chissà chi ha notato...

Chissà chi ha notato la camicia nera indossata ieri da Silvio Berlusconi, candidato premier per il Partito delle Libertà, durante il suo comizio elettorale a Bari.


Silvio è una macchietta, però quella camicia nera, indossata peraltro sotto il doppiopetto, è una preoccupante coincidenza. Ricordo di un passato che non si dovrebbe dimenticare perchè non si dovrebbe più ripetere.

sabato 1 marzo 2008

Non sono nessuno per giudicare...

"Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata per i censori."


Non mi ricordo nemmeno con sicurezza dove ho letto questa frase. Forse era su un fumetto di Corto Maltese. Comunque l'ho fatta subito mia mettendola un po' dappertutto, come testo sotto la firma delle mie mail ed anche, ultimamente, come frase di benvenuto sul mio scaffale virtuale su aNobii.


E' una frase molto attuale che si adatta in diversi contesti verso tutti coloro che pontificano dando giudizi inutili e critiche non richieste sul comportamento e sulle opere di altre persone. Giudizi spesso basati su luoghi comuni e con scarsa base di informazione, emessi in modo affrettato e superficiale, altri spesso corroborati da una buona dose di secondi fini.