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sabato 29 maggio 2010

Intercettazioni extraterrestri.

A San Basilio, vicino a Cagliari, sta per nascere quello che diventerà il più grande radiotelescopio in Europa per grandezza dell'antenna ricevente.
Servirà principalmente per ricevere eventuali segnali radio provenienti da stelle lontane e, all'occorrenza, a tenere sotto controllo navicelle spaziali e satelliti in orbita.
E' un caso che un evento scientifico di tali proporzioni, specialmente per un'isola come la Sardegna, venga a cadere proprio in un momento in cui il Disegno di Legge denominato "Legge Bavaglio" che sarà discusso nei prossimi giorni in Parlamento sta creando un grosso dibattito nelle aule parlamentari, nelle piazze cittadine, televisive e virtuali.
I due eventi sono ovviamente scollegati
Nato per proteggere la privacy dei cittadini, ma in realtà quella dei soliti pochi, fra i tanti articoli prevede che non si possano effettuare registrazioni audio e video senza il diretto assenso delle parti interessate.
Ma cosa è ascoltare eventuali segnali radio provenienti dalle stelle lontane se non una forma di intercettazione anche se fatta a fini scientifici?
Nessuno ovviamente si sognerebbe di chiedere il consenso alla registrazione ai lontani abitanti di un qualche pianeta di un Sistema Solare nei pressi della stella Vega e, inoltre, un messaggio proveniente dal profondo spazio come verrebbe trattato nel nostro pianeta?
Si potrà trascrivere l'intero frammento o pubblicarne solo un riassunto?
E se il messaggio contenesse qualcosa di illegale, un eventuale magistrato extraterrestre potrebbe richiedere agli scienziati terrestri una copia dell'intercettazione? Qualora dovesse essere illegale, gli alieni potrebbero prendere misure estreme tipo invasione del pianeta Terra o arresto (rapimento) degli scienziati rei di aver intercettato illegalmente qualcosa di proveniente dal loro pianeta? E, per finire, qual'è il limite temporale prescritto per intercettare qualcosa di proveniente da un pianeta extrasolare?
Ovviamente si tratta di situazioni paradossali che non capiteranno mai. Però i dubbi creati dalla legge in discussione non sono per nulla paradossali ma reali e mettono in seria discussione il proseguimento di indagini serie e, altrettanto importante, metteranno in serio pericolo il diritto fondamentale dei cittadini ad essere informati, di farsi un'idea giusta o sbagliata che sia.
Ci sarebbe da scriverci una storia...



Foto da LaNuovaSardegna

sabato 31 gennaio 2009

Piccoli miracoli della Natura

Si è parlato nei giorni passati della "Turritopsis nutricula", una medusa originaria dei mari caldi dei Caraibi che possiede una peculiarità importante e invidiabile.
E' infatti una delle poche specie viventi che, tramite un processo biologico chiamato transdifferenziazione, riesce a invertire il proprio ciclo vitale guadagnando potenzialmente l'immortalità.

Potenzialmente, perché non è possibile dimostrare effettivamente che questo organismo si comporti così in un ciclo infinito. Ci vorrebbe una squadra di scienziati che per millenni dovrebbero alternarsi su un singolo esemplare e studiarne la sua evoluzione. Potenzialmente perché, per quanto ben congegnato, anche questo meccanismo evolutivo non penso che possa sottrarsi al ciclo naturale di nascita, vita e morte caratteristico di tutti gli organismi viventi in natura. Anche una pietra, a ben vedere, per quanto non sia un essere vivente, è soggetta al deterioramento a causa delle condizioni ambientali. Se ci pensiamo bene, le stesse batterie ricaricabili che usiamo nei cellulari, per quanto trattate bene, hanno un numero di ricariche limitato e dopo un po' vanno sostituite.

L'ultimo dubbio che mi viene circa la presunta immortalità di questo organismo è la sua capacità di riproduzione. Infatti che bisogno ha un organismo che potenzialmente può vivere in eterno di riprodursi? Probabilmente per far fronte alle perdite dovute a predatori o al fatto che magari non tutti gli esemplari raggiungono lo stadio riproduttivo dopo il quale la specie acquisisce la sua singolare peculiarità.

In ogni caso gli scienziati sono preoccupati proprio dal fatto che l'organismo riproducendosi si diffonde anche nei nostri mari, complici le navi di passaggio ai cui scafi gli esemplari si aggrappano e il riscaldamento globale.

Al di là comunque dei danni che possa fare, mi sembra un piccolo miracolo della Natura. L'ennesimo suggerimento che ci dà per poterlo riprodurre ed usare a nostro vantaggio per migliorare la vita degli esseri umani  ed allungarne l'aspettativa.


Foto da www.corriere.it