mercoledì 27 febbraio 2008

Uno spunto di riflessione

Sto leggendo un libro bellissimo. Si intitola "Il giorno del Giudizio" ed è stato scritto nella prima metà degli anni '70 da un giurista nuorese di nome Salvatore Satta.


Questo libro sarebbe stato destinato a rimanere sconosciuto se i parenti dell'autore non l'avessero trovato fra le sue carte e dato alle stampe postumo.


Nella trama il narratore prende per mano il lettore e lo porta a spasso per le vie di Nuoro a cavallo fra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 con diversi aneddoti riguardanti la città e la vita dei cittadini, nobili, ricchi e poveri.


Per quanto romanzate, le storie narrate nel libro sono basate su quelle dei veri personaggi vissuti a Nuoro nel periodo in cui è ambientato il libro, addirittura anche degli stessi parenti dell'autore.


Fra i vari aneddoti raccontati vi è quello di prete Porcu dalla figura spettrale. Prete povero abitante nel quartiere di Seuna, uno dei più poveri di Nuoro, anticamente abitato prevalentemente da contadini.


Prete Porcu soleva mandare degli esposti e delle querele al vescovo di Nuoro contro l'Arciprete della Cattedrale. Chiamato dal vescovo, nonostante le parole amorevoli e conciliatorie da questi pronunciate, prete Porcu non volle risolversi dal mutare opinione nei confronti dell'Arciprete e se ne andò dando del "camorrista" allo stesso Vescovo.


Si narra nel racconto che quando il sacerdote, ormai anziano, sentì vicina l'ora della morte, si recò nella Cattedrale dove rivolse al Signore questa preghiera:


"Signore, vedete come sono vecchio e malato. Prendetemi con voi. Io non posso più nemmeno dirvi la messa, perchè non mi reggo in piedi. Signore, prendetemi con voi. E per il bene della chiesa, prendetevi anche l'arciprete. Così tutto sarà pace."


Sono rimasto a pensare agli effetti deleteri che si avrebbero sull'umanità se ad ognuno di noi fosse dato un "proiettile", ovvero una persona, considerata antipatica, da portarci via in punto di morte. E lascio immaginare quale sarebbe la prima categoria di persone a scomparire.

martedì 26 febbraio 2008

Quando la fantasia diventa realtà...

Comincio a riempire questo spazio con le mie impressioni su quanto successo ieri a Gravina di Puglia.


Sembra l'inizio di un noir di buon livello. Un bambino cade accidentalmente dentro un pozzo abbandonato ed i soccorritori nel prestargli aiuto trovano i cadaveri di altri due bambini scomparsi due anni prima, Ciccio e Tore.


Appena ho sentito la notizia al telegiornale che un bambino era precipitato dentro un pozzo non ho potuto fare a meno di pensare a quanto successo quasi trenta anni fa vicino a Roma quando un altro bambino che oggi avrebbe potuto avere la mia età cadde in un pozzo e, nonostante gli sforzi dei soccorritori, non venne riportato vivo in superficie. Una tragedia alla quale assistemmo tutti in diretta televisiva.


Per fortuna non si è ripetuta la stessa tragedia e il ragazzino è stato riportato vivo in superficie. Penso che un'esperienza del genere gli rimarrà impressa finchè campa.


All'incidente conclusosi felicemente si è accidentalmente collegata però l'altra tragedia dei bambini spariti misteriosamente e della cui scomparsa è accusato il padre, sul quale pende anche l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere.


Quando il giornalista ha letto la notizia ha precisato anche che il posto dove era avvenuto l'incidente era lo stesso dove vivevano i due bambini scomparsi due anni prima. La coincidenza era notevole, tanto più che ho pensato anche che anche quel mistero sarebbe stato presto risolto e non è stata una sorpresa per me apprendere qualche ora dopo che erano stati trovati i corpi dei ragazzini scomparsi.


Due incubi si sono chiusi. Uno felicemente ed uno tragicamente. Ora si apre una nuova tragedia per i familiari di Ciccio e Tore e anche un delicato lavoro per la magistratura che dovrà accertare prima di tutto la causa della morte e poi come sono finiti entrambi dentro a quel pozzo.