sabato 2 dicembre 2017

In città su due ruote

Ho deciso di provare, per curiosità e per spirito di avventura, il servizio di bike sharing che da settembre ha preso piede a Milano.
Non avevo mai provato ad avventurarmi in bicicletta per le strade trafficate per cui, all'inizio, mi è sembrato di essere un po' impacciato e non facesse per me. Ho sempre pensato che una volta in strada dovessi per forza venire arrotato da qualche automobile o camion.
La mia prima impressione è stata sconcertante e forse anche complice anche il fatto che non fossi più abituato a pedalare, nemmeno più sulla cyclette della palestra, alla fine mi sono fermato a metà strada con le gambe che cedevano ed il fiato grosso.
Nonostante la prima volta avessi giurato a me stesso che non ci avrei riprovato più e che il ciclismo urbano non facesse per me, ci to riprovato, trovando comunque che pedalare per muoversi in città faccia bene al corpo, specialmente per chi come me ha qualche chilo da smaltire, e sia anche divertente.
Milano per fortuna offre diversi spunti e ammirare palazzi storici e monumenti da una prospettiva diversa da quella di chi guida la propria auto o guarda attraverso il finestrino del tram non ha pari, anche se, nel caso delle biciclette condivise, non ci si può fermare troppo spesso perché l'orologio corre ed essendo le tariffe basate sul tempo di utilizzo, va da sé che il tempo è denaro.
Per quanto un tragitto di mezz'ora dalla periferia al centro sia economicamente più conveniente del costo di un biglietto urbano.
Oramai siamo a dicembre ed il servizo è utilizzatissimo. E' facile trovare una bicicletta sotto casa, sbloccarla tramite la App sullo smartphone, usarla per il tempo necessario e lasciarla a disposizione di un'altra persona.
E' un segnale che c'è bisogno di un cambiamento: blocchi del traffico da inquinamento, carburanti sempre più cari hanno convinto tanti a lasciare a casa la macchina, usata talvolta inutilmente, per una forma di mobilità meno aggressiva.
Non siamo comunque ancora pronti.
Lo saremo non solo quando le amministrazioni avranno realizzato tutti i loro piani riguardanti la mobilità sostenibile.
Lo saremo anche quando ciclisti e automobilisti la smetteranno di guardarsi con sospetto accusandosi a vicenda a torto o a ragione di reciproche scorrettezze.
Lo saremo quando ci sarà rispetto da parte di entrambi delle regole imposte.
lo saremo quando ci sarà educazione da parte di chi sta dietro ad un volante e dietro ad un manubrio.
Lo saremo quando nessuno, in sella ad una bicicletta, avrà più paura di finire sotto un mezzo a motore.

E' facile trovare biciclette parcheggiate in questo modo di fronte ai portoni condominiali





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